Grazie a NAFOP e AssoSCF, le associazioni di categoria dei CF autonomi e delle società di consulenza finanziaria, prende il via nel nostro Paese la prestigiosa certificazione professionale statunitense CFP oggi diffusa in tutto il globo
Cresce il movimento della certificazione professionale nel settore finanziario in Italia. Dopo Efpa Italia, la fondazione che da oltre 20 anni ha di fatto esercitato il monopolio sulla certificazione dei promotori finanziari prima e poi dei consulenti finanziari poi (in particolare dei professionisti abilitati all’offerta fuori sede), con una discreta presenza di bancari certificati, si affaccia sul mercato nazionale una nuova prestigiosa certificazione diretta a tutti i professionisti degli investimenti finanziari: la CFP, Certified Financial Planner, conferita dalla organizzazione statunitense (con ramificazioni nell’intero globo) FPSB Ltd, la Financial Planning Standards Board. Il lancio della nuova certificazione in Italia è avvenuto nel corso del FeeOnly Summit di Verona lo scorso 25 ottobre e per saperne di più Investire ha intervistato il neo presidente di FPSB Italia, Antonio Soldi.
Del board fanno parte per il momento solo consulenti finanziari autonomi (la vice presidente Maila Bozzetto, il tesoriere Emanuele Provini, i componenti del cda Cesare Armellini, Andrea Carboni, Luca Mainò, Luca Rizzi, Giuseppe Romano. Tutti CF autonomi, si diceva tranne il segretario generale Federico Melotti).
Presidente Soldi, com’è nata l’idea di portare la certificazione CFP – Certified Financial Planner in Italia? Chi sono stati i promotori del progetto e quanto è durato l’iter preparatorio?
L’introduzione della certificazione Certified Financial Planner – CFP in Italia rappresenta un importante traguardo e segna un passo significativo verso l’armonizzazione degli standard professionali nel settore a livello internazionale. L’idea di portare la certificazione CFP in Italia nasce dall’ esigenza di allineare le competenze dei professionisti italiani con quelle riconosciute a livello globale.
Da un lato, la consulenza finanziaria in Italia ha visto un’evoluzione significativa, con la nascita dei professionisti e delle società di consulenza indipendente. Dall’altro, i consumatori sono diventati più consapevoli e esigenti, richiedendo servizi di pianificazione finanziaria di alta qualità e con standard etici rigorosi. Gli ideatori di questo progetto sono stati Nafop e AssoScf, due associazioni che hanno lavorato con dedizione per fondare la Financial Planning Standards Board Italia (FPSB Italia l’acronimo ndr). Il percorso preparatorio per l’adozione della certificazione CFP in Italia è stato lungo e complesso, estendendosi per quasi cinque anni. Durante questo periodo, sono stati presi contatti con la FPSB Ltd, l’ente internazionale che sovrintende alla certificazione CFP. Questo dialogo è stato cruciale per assicurare che i criteri e gli standard previsti dalla certificazione fossero adeguati e applicabili al contesto italiano. La preparazione ha incluso diversi step, tra cui l’adattamento del curriculum formativo alle specificità del mercato finanziario italiano, la definizione dei requisiti di etica professionale e l’adattamento alla realtà del nostro Paese del percorso d’esame che valida in maniera inequivocabile la competenza dei candidati. La collaborazione tra Nafop e AssoScf ha permesso di superare tutti gli ostacoli, garantendo che la certificazione CFP diventasse una realtà in Italia.
Qual è la mission di FPSB Italia?
L’Associazione ha il compito di supervisionare e gestire in via esclusiva l’implementazione della certificazione CFP-Certified Financial Planner in Italia nel rispetto degli standard internazionali e preservando l’immagine e l’onorabilità della FPBS Ltd. L’associazione valuterà gli enti che si propongano nel tenere percorsi formativi finalizzati all’ottenimento della certificazione, istituirà e curerà la tenuta di un registro dedicato dei soggetti certificati CFP in Italia, elaborerà codici di comportamento, codici etici, regolamenti e corsi di formazione e/o aggiornamento. Stiamo organizzando in comitati le relative attività di funzionamento e prevedendo la composizione, la nomina ed il funzionamento di commissioni d’esame atte a verificare il tipo di raggiungimento dei livelli di formazione previsti nei predetti regolamenti.
A quale tipologia di professionisti sarà dedicata la certificazione CFP?
La certificazione CFP – Certified Financial Planner si rivolge a un ampio spettro di professionisti all’interno del settore finanziario che hanno l’obiettivo di offrire servizi di consulenza di alta qualità ai propri clienti. Consulenti indipendenti, consulenti abilitati all’offerta fuori sede, professionisti che operano nel settore della pianificazione in senso ampio.
Il programma formativo su quali temi sarà centrato?
L’obiettivo della formazione erogata è dare al candidato tutti gli strumenti necessari per saper rispondere alle più varie richieste di pianificazione finanziaria di una vastissima tipologia di clientela. Per esempio, acquisire una conoscenza approfondita degli aspetti previdenziali, assicurativi, successori abbinata alla concreta capacità di tradurre, con l’uso di appropriate nozioni di calcolo finanziario, le conoscenze teoriche in dati immediatamente fruibili da parte del cliente. La formazione deve inoltre stimolare nel consulente la capacità di ascolto attivo del cliente, di comprensione delle componenti emotive della persona, delle dinamiche familiari, nel quadro di un rigoroso rispetto dei criteri etici che debbono ispirare e distinguere il professionista certificato CFP.
Chi ha già acquisito un’altra certificazione dovrà sostenere l’iter formativo completo, esame compreso, per certificarsi anche CFP?
FPSB Italia sta redigendo le policy che consentiranno a chi desidera conseguire la certificazione di conoscere esattamente i percorsi da fare. Per qualcuno sarà possibile essere esonerato, in tutto o in parte, dal percorso di formazione e accedere direttamente all’esame. Alcune sezioni della preparazione richiesta potranno comunque essere meglio affrontate, in vista dell’esame, seguendo eventualmente alcuni specifici corsi integrativi.
Quali e quanti saranno inizialmente gli enti formatori? I corsi preparatori che durata avranno? Si faranno in presenza e online?
Per ora c’è un ente formatore che è Consultique, che è stato riconosciuto come idoneo a fornire adeguata formazione direttamente da parte di FPSB, dopo un lungo e intenso lavoro di approfondimento delle materie trattate e delle metodologie di insegnamento. Le lezioni potranno avvenire in presenza e online.
L’acquisizione della certificazione, oltre a un esame prevede attività formative di mantenimento annuale? E di quante ore?
Certamente, saranno 30 ore di formazione annuale.
In cosa consiste la prova d’esame e dove si svolge? Chi saranno gli esaminatori? E quante prove di certificazione saranno previste annualmente?
L’esame è composto da 100 domande a scelta multipla che riguardano le diverse aree della pianificazione patrimoniale. Il test viene somministrato online tramite una piattaforma dedicata. I risultati verranno corretti dagli esaminatori di FPSB a livello globale e comunicati ai candidati entro alcuni giorni, con lo stesso processo che avviene negli altri Paesi. I corsi di formazione erogati da Consultique avranno inizio ai primi del prossimo anno. I primi esami in Italia si terranno nel 2024 con due sessioni, una all’inizio dell’estate e un’altra verso la fine dell’anno. Dal momento che abbiamo già ricevuto diverse richieste, presto tutte le informazioni verranno condivise con coloro che intendono partecipare all’esame. Oltre all’esame è prevista anche la redazione di un piano finanziario strutturato.
Chi saranno i destinatari dell’offerta di certificazione CFP? Solo i consulenti finanziari autonomi o anche altre figure come i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede?
L’esame è destinato a tutti i professionisti che prestano servizi di consulenza e pianificazione patrimoniale. Come nel resto del mondo, la maggior parte dei professionisti CFP ha anche l’autorizzazione per offrire servizi di consulenza finanziaria, ma è bene ricordare che questo non è un requisito per l’iscrizione all’esame CFP. Altri professionisti, come nel caso di alcuni commercialisti, offrono servizi ad alto valore aggiunto che riguardano diverse aree della pianificazione patrimoniale e potrebbero essere interessati a certificare le loro competenze. Certo, le conoscenze ed esperienze richieste per superare l’esame sono molto elevate ed è per questo che la certificazione viene riconosciuta come un marchio di eccellenza a livello globale. Siamo convinti che rappresenterà un segno distintivo per tutti coloro che offrono servizi di alta qualità, indipendentemente dalla loro categoria professionale e dall’eventuale sezione di appartenenza all’interno dell’Albo dei Consulenti Finanziari.
Quali sono i vostri obiettivi numerici di certificati nei prossimi 3-5 anni?
Abbiamo conferme di un notevole interesse nei confronti del programma e della certificazione CFP. Quando stimiamo gli obiettivi numerici in termini di certificazioni, non dobbiamo dimenticare che l’esame è di grande rilevanza a livello internazionale. Il nostro obiettivo, naturalmente, è di concentrarci sulla qualità e di avere un impatto significativo sugli standard del settore, che poi si rifletta sui servizi offerti alla clientela. Basandosi anche solo sulle richieste che abbiamo ricevuto in questi primi giorni di ufficialità, credo che sia possibile prevedere che nei prossimi cinque anni ci saranno diverse centinaia di professionisti italiani certificati.
Foto: il Presidente Antonio Soldi con la vice-presidente Maila Bozzetto e il CFP Andrea Cattapan