“Sono un utente dei consulenti indipendenti”, l’assist che non ti aspetti alla categoria professionale cenerentola del settore finanziario da parte nientemeno che di Paolo Savona, in una delle sue prime apparizioni pubbliche da numero uno della Consob. Sorprendente l’attestato di stima ma ancora più significativo che sia avvenuto nel contesto della Relazione annuale di Ocf, l’Organismo preposto alla gestione dell’Albo unico dei consulenti finanziari, e con Savona seduto allo stesso tavolo con il presidente Ocf Carla Rabitti Bedogni e con i vice presidenti Ocf Elio Conti Nibali e Marco Tofanelli, espressione il primo dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede (gli ex promotori finanziari, 55mila iscritti nella sezione apposita, in pratica il 99,9% degli iscritti all’Albo unico) e il secondo degli intermediari che utilizzano consulenti finanziari. “Nel campo della finanza l’evoluzione è continua, fatta una legge il mercato vede come aggirarla. In questo contesto i consulenti indipendenti sono essenziali perché devono trovare il giusto equilibrio tra esigenze dei clienti e imprese”. L’uso continuato dell’aggettivo indipendente da parte di Savona ha riproposto nella sala di Montecitorio l’antica diatriba, che sembrava superata, tra i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede e i consulenti finanziari autonomi (la nuova denominazione dei consulenti indipendenti). E fatto gongolare il presidente di Nafop Cesare Armellini che non credeva alle sue orecchie per il prezioso assist alla categoria dei professionisti che rappresenta.